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63. |
- Calleman, Catharina, 1947-
(författare)
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Svezia: I rapporti famigliari nel dritto del lavoro
- 2009
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Ingår i: Diritto delle Relazioni Industriali On-Line. - Milano : Giuffrè. - 1121-8762. ; 19:2, s. 519-528
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Tidskriftsartikel (övrigt vetenskapligt/konstnärligt)
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64. |
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65. |
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66. |
- Carelli, Maria Grazia
(författare)
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Twins
- 1994
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Ingår i: <em>Dictionary of Developmental Psychology</em>.. - Turin : Einaudi. ; , s. 300-305-
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Bokkapitel (övrigt vetenskapligt/konstnärligt)
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67. |
- Carlestål, Eva, 1951-
(författare)
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La famiglia : Un'indagine su una comunità di pesca in Sicilia
- 2012
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Bok (övrigt vetenskapligt/konstnärligt)abstract
- La ricerca antropologica condotta in una comunità di pescatori della Sicilia occidentale ha permesso di metterein luce il modo in cui le famigUe nucleari matrifocaB si inseriscono in ben precise e piu estese reti relazionali gUidate da maschi. La centralita della posizione della Madre a livello della famiglia nucleare e in questo modo bilanciata e it sistema generale cosi ottenuto dimostra, contrariamente a quanta spesso sostenuto per questo tipo di struttura familiare, che l'unita madrefiglio/a non è in grado di funzionare efficacemente per conto suo. Come risultato di valori morali dominanti cbe sottolineano in modo preponderante l'unicita della famiglia edei parenti, gli individui sono portati a dipendere fortementedalle rispettive reti parentali e a dar loro il proprio incondizionato sostegno. Essi percepiscono sé stessi in primo luogo come elementi di queste unita sociali e solo secondariamente come individui chiaramente definiti e indipendenti, do che non fa che sottolineare la distinzione tra parenti e non-parenti. La dipendenza verso il gruppo famiHare e inoltre rafforzatadal fattochela matti-e/o patrivicinita e la forma dominante di residenza, dal sistema tradizionale di denominazione, cosi come dall'uso continue di termini di parentela e dalla stretta collaborazione e socializzazione che vige tra parenti. I limiti sia fisiciche sociali cosi creati sono ulteriormente rafforzati clall'architettura locale, che segnalasimbolicamente l'importanza del gruppo familiare ben drcoscritto, dalla posizione della donna, che incarna la famiglia e la dimora familiare e i cui movimenti all'esterno sono ben delimitati al fine cli proteggere sia se stessa che la propria famiglia, da un'arte deB'autocontrollo, che si esprime nel valutare e misurare attentamente le proprie azioni e le proprie parole per essere in grado di centrollare le impressioni fatte sugli altri e, infine, cia un campanilismo che distingue e separa i compaesani dai forestied. L'ospitalita, incentrata su inclusione ecl esclusione, si dimostra mezzo per incorporare ritualmente i non-parenti e controllare cosi il pericolo potenziale rappresentato dallo straniero.L'autrice cerea di rispondere alia domanda se i limiti fisici e sociali creati attomo alia rete familiare, in combinazione coo. la generale diffidenza verso i ron-parenti espressa dagli stessi informatori, costituiscono un ostacolo maggiore alIa collahorazione con chi non ne fa parte, oppure se collaborare at cli la cli questi limiti è passibile, e in questo caso se tale collaborazione indebolisca la centralita della famiglia.
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69. |
- Chiti, Elena, 1979-
(författare)
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Umanità che resiste, tra lupo e riccio
- 2018
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Ingår i: In guerra non mi cercate. - : Le monnier universita. - 9788800749213
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Bokkapitel (övrigt vetenskapligt/konstnärligt)
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70. |
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