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Träfflista för sökning "WFRF:(Fort Giovanni 1979) "

Sökning: WFRF:(Fort Giovanni 1979)

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NumreringReferensOmslagsbildHitta
1.
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2.
  • Fort, Giovanni, 1979- (författare)
  • I germanismi nello spazio linguistico della penisola italica: superstrato prodotto dalla migrazione; ambito di analisi diacronica, diatopica, e stilistica; strumento per la didattica
  • 2019
  • Ingår i: Bergen Language and Linguistic Studies. - Bergen : The University of Bergen. - 1892-2449. ; 10:1, s. 1-14
  • Tidskriftsartikel (refereegranskat)abstract
    • Germanic peoples appear strongly on the stage of history during late antiquity. With the advent of so-called “Barbarian Invasions” (or “folk migrations”, if the perspective is that of the invaders), raids by Germanic tribes gradually turn into migrations of ethnic groups settling in the areas they strike. With the fall of the Empire and the creation of Barbarian Kingdoms, this phenomenon leads to lasting effects on local languacultures. In the Italian peninsula, Goths, Langobards, and Franks, impacted the evolution of vulgar Latin, leaving visible traces in the Italian language.The Germanic element of Italian vocabulary is represented by a multitude of toponyms and anthroponyms; it characterises specific lexical areas, and is observable in basic vocabulary and derivational morphology. These elements (systematically collected within the LEI project) are an extremely interesting object of study, on several levels.In a diachronic perspective: analysing their presence at different stages, and as an instrument for dating.In a diatopic perspective: as a criterion of dialectological analysis, also frequently linked to geosynonyms and so-called “parole bandiera”. (Besides also being a differentiating criterion between romance languages).In a sociolinguistic and stylistic perspective: considering the value of a Latin or a Germanic equivalent, in context.It is moreover ultimately relevant to consider an approach involving Germanic elements in Italian as an effective pedagogical tool. They can prove extremely useful, not only in educating about the history of the languaculture of the Italian peninsula, but also in teaching basic language-competence, and in the expansion of vocabulary, exploiting intercomprehension in learners with a Germanic mother tongue in general, and a Scandinavian one in particular (and vice versa).
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3.
  • Fort, Giovanni, 1979- (författare)
  • I resoconti di viaggio di Pietro Querini, Nicolò De Michiele e Cristofalo Fioravante : un singolare percorso geografico, linguistico e testuale, tra Venezia e la Scandinavia
  • 2017
  • Ingår i: Edito, inedito, riedito. - Pisa (Italien) : Pisa University Press. - 9788867418473 ; , s. 321-332
  • Bokkapitel (refereegranskat)abstract
    • Aprile 1431, la Querina salpa da Candia alla volta delle Fiandre. Non le raggiungerà mai: una tempesta travolge la nave veneziana all’imbocco della Manica, cambiandone rotta e destini. I pochi superstiti toccheranno terra, il 5 Gennaio dell’anno successivo, sull’isolotto di Sandøya, nell’arcipelago delle Lofoten. Soccorsi dagli abitanti di Røst, i naufraghi trascorrono qui alcuni mesi prima di cominciare il viaggio che li porterà a Trondheim, Vadstena, e infine Londra, sulla via del ritorno a Venezia. In patria, il capitano Pietro Querini e i due ufficiali di bordo Nicolò De Michiele e Cristofalo Fioravante lasciano narrazione scritta della loro esperienza. Il resoconto di Querini, autografo, in veneziano del quattrocento, è conservato nel Ms. Vat. Lat. 5256, fol. 42-55 presso la Biblioteca Apostolica Vaticana di Roma. De Michiele e Fioravanti si affidano invece entrambi al letterato fiorentino Antonio di Corrado de Cardini: il testo, redatto con maggiori influssi del toscano, è conservato presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, Ms. VII, 368 (7936). La testimonianza raccolta in questi due codices unici, di cui manca ad oggi una edizione critica, ebbe però diffusione e fortuna soprattutto in una rielaborazione successiva: Ramusio includerà infatti entrambi i resoconti nel quarto tomo del secondo volume di Delle Navigationi et viaggi, dato alle stampe nel 1559. La versione ramusiana cinquecentesca è nuova incarnazione dei testi originali, resi in toscano del tempo e non di rado emendati e modificati con una certa libertà, secondo il modus operandi tipico dell’umanista trevigiano. Principalmente in questa forma le vicende del naufragio della Querina sono state a lungo tramandate, in Italia, e all’estero in traduzione. L’ultima edizione in norvegese, del 2004, si basa ancora sulla fonte secondaria ramusiana. La prima edizione italiana che propone un testo adattato basandosi sui manoscritti originali risale solo al 2007. Questi resoconti di viaggio sono importanti fonti per la storia antica della Scandinavia, nonché tasselli rilevanti per comprendere lo sviluppo di contatti che hanno lasciato un segno ad oggi indelebile nella cultura del Veneto, e in quella norvegese. La loro storia testuale, tra manoscritti, edizioni, traduzioni e rielaborazioni, si presenta a sua volta oltremodo interessante: ben si può prestare a mirati studi volti a mappare le tappe di questo percorso, colmandone eventuali lacune e offrendo riflessioni e supporti validi, sia per la ricerca che per la didattica, in ambito linguistico-storico, dialettologico e filologico-letterario
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4.
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5.
  • Fort, Giovanni, Fil. dr. 1979- (författare)
  • Jakob Gråberg di Hemsö : un ponte culturale tra la penisola scandinava e quella italica
  • 2019
  • Ingår i: L'italiano e la ricerca. - Canterrano, Roma : Aracne editrice. - 9788825519747 ; , s. 21-36
  • Bokkapitel (refereegranskat)abstract
    • Nato sull'isola di Gotland nel 1776 e morto a Firenze nel 1847, il diplomatico svedese Jakob Gråberg di Hemsö fu poliedrica figura culturale del suo tempo. Poliglotta e prolifico studioso negli ambiti più disparati, la sua vasta produzione spazia dalla geografia alla statistica, dall'arabistica alla filologia, dalla linguistica alla storia della letteratura. Larghissima parte dei suoi scritti fu redatta in lingua italiana. Alla vita scientifica e culturale della penisola partecipò attivamente, anche in veste di bibliotecario della Palatina di Firenze e membro dell'Accademia della Crusca, per la quale curò una serie di etimologie per l'edizione del 1843 del "Vocabolario". Fu ponte tra la cultura Italiana e la propria: in Italia diffuse la prima trattazione sistematica della poesia scandinava antica ed un trattato storico-filologico sui popoli che invasero Roma nella tarda antichità; specularmente, in Svezia, a lui si deve nel 1843 la pubblicazione di Italiensk språklära för svenskar, lavoro con il quale Gråberg volle supplire alla mancanza di una grammatica introduttiva alla lingua italiana mirata specificamente al discente svedese.Utile può rivelarsi una analisi della figura del Gråberg e della sua produzione in ambito linguistico e letterario: nel contesto della diffusione della lingua e della cultura italiana in Scandinavia, oltre che per la partecipazione alla vita culturale in Italia, e per tutta una serie di caratteristiche che rendono interessante il suo Italiensk språklära för svenskar non solo in prospettiva storica, ma anche nell'ambito di una riflessione sul potenziale recupero di una glottodidattica legata alla "Bildung" da proiettare nel terzo millennio.
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6.
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7.
  • Fort, Giovanni, 1979 (författare)
  • La saga di Bósi : La saga di Bósi: Traduzione, introduzione e note a cura di Giovanni Fort. Prefazione di Marcello Meli
  • 2008
  • Bok (övrigt vetenskapligt/konstnärligt)abstract
    • La Saga di Bósi, tradotta e commentata in questo volume sulla base della sua redazione più antica (stilata in Islanda attorno al 1400), ha tutte le carte in regola per essere annoverata fra le “saghe leggendarie” (fornaldarsögur): vi compaiono personaggi nordici, con tanto di genealogie, riferimenti a figure o occorrenze storiche o pseudostoriche, oppure appartenenti ad altre saghe del corpus leggendario; l’ambientazione è fondamentalmente scandinava, con elementi riconducibili alla mitologia locale. La Saga di Bósi si distingue però anche per un gusto marcato per il fantastico e l’osceno, e per il ripetersi di tematiche stereotipe quali le scene di seduzione, il ratto della sposa, la fanciulla prigioniera di mostri e di megere, e la principessa sorvegliata dall’eunuco: aspetti che tradiscono la penetrazione di un nuovo genere di intrattenimento dai caratteri non totalmente autoctoni. Il testo che ne risulta è una saga assai godibile e colorita, limitata forse da elementi di maniera e dalle prime avvisaglie di un gusto che ormai sta cambiando, ma arricchita da uno stile vivace e da elementi tradizionali che, qualunque sia la loro effettiva funzione e derivazione, ne fanno lettura raccomandabile per chi già abbia frequentato testi norreni, e accattivante introduzione alla letteratura delle saghe per chi per la prima volta vi si accosti.
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8.
  • Fort, Giovanni, Fil. dr. 1979- (författare)
  • Male storie, racconti crudeli, e saghe malvagie : sfide e riflessioni traduttologiche per una edizione in traduzione italiana di Onda sagor di Pär Lagerkvist. Case study della applicazione di un modello
  • 2024
  • Ingår i: Nouvelles tendances de la romanistique scandinave / Nuevas tendencias de la romanística escandinava / Nuove tendenze della romanistica scandinava / Novas tendências da romanística escandinava. - Aarhus : AU Library Scholarly Publishing Services. - 9788775075577 ; , s. 617-634
  • Bokkapitel (refereegranskat)abstract
    • Il contributo muove a partire dalle sfide traduttologiche presentate da una edizione italiana di Onda sagor di Pär Lagerkvist. Introdotta l’opera come particolarmente adatta per l’operazione, si fornisce una panoramica riassuntiva di analisi del progetto di traduzione. Rimandando a lavoro precedente per quanto riguarda la gestione dei realia secondo il modello proposto, si discutono ed esemplificano qui applicazioni e conseguenze della fase di analisi di proto e metatesto, le complessità implicite nella coppia di lingue svedese-italiano e la applicabilità della teoria della ritraduzione. Onda sagor funge qui innanzitutto come case study per l'applicazione sistematica di metodologie operative generali di sinergia tra traduzione e teoria della traduzione, che aprono anche a raffinamento dei modelli teorico-pratici e crescita di corpora di analisi traduttologiche. Si evidenzia il potenziale del modello nella propedeutica e nella pratica della traduzione, per produrre traduttori e traduzioni di qualità e nuove prospettive di dialogo con gli editori.
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